Il Palinurus Weber, è un genere di crostacei decapodi appartenente alla famiglia Palinuridae.
Comprende le
seguenti specie:
- Palinurus barbarae
- Palinurus charlestoni
- Palinurus delagoae
- Palinurus elephas
- Palinurus gilchristi
- Palinurus mauritanicus
Nell' etimologia, dal latino scientifico, palinurus, è il nome del mitico timoniere di enea.
Il nome stesso della località richiama alla mente la figura del nocchiero di Enea, Palinuro appunto, che si innamorò di una splendida fanciulla di nome Kamaratòn (da qui Camerota), inseguendone l’immagine fino in fondo alle scogliere del Capo, che da allora prese il suo nome: Capo Palinuro.
Prima di arrivare alle coste del Lazio, Enea era passato dinanzi all’ odierno capo Palinuro e lì, una notte, il suo nocchiero Palinuro, cadde in mare per volere divino: Nettuno, in cambio della promessa di proteggere Enea, fatta a sua madre Venere, aveva chiesto una vittima. Per questo Palinuro morì, nonostante fosse riuscito a raggiungere a nuoto la riva.
Per questo motivo le acque di Palinuro hanno un fascino divino, c’è chi pensa di vedere vagare lo spirito di Palinuro, e chi ancora sente le grida provende e disperante di un personaggio mitologico che non ha mai smesso di amare e di chiedere amore.
Visitandolo si può notare che proprio sulla piccola altura, inizia ad intravedersi il porto e non si può che restare colpiti dalle pietre rosse, di cui si narra la particolarità, di essere state passate con il fuoco. Simbolicamente qui riposano le stanche membra di Palinuro. Nell’anno 1930, la Sovrintendenza ai Beni Culturali di Salerno, pose il proprio sigillo, a riconoscimento della storicità del monumento.